L’inaugurazione ha visto la presenza di oltre 70 persone, che hanno visitato l’esposizione di opere di 30 artisti/e.
Opere di:
Piero Acuto, Maria Rosa Angeli, Virginia Bergamaschi, Alessandra Boltri, Mary Butera, Monica Coizzi, Roberta D’iorio, Loreta De Donno, Rosalia Dore, Mariella Fava, Michelangelo Fornaro, Tiziana Franzin, Marta Galla, Elena Korkis, Cecilia Martino, Beppe Mocchia Di Coggioia, Chiara Moriondo, Emanuela Nicolo’, Mimma Nicolosi Palana, Mariangela Novello, Piervittorio Pozzo, Rita Restagno, Silvia Salice, Alberto Schiavi, Pina Spadaro, Reana Spadaro, Rita Spadaro, Lucia Tavernari, Cristina Torchia, Cristina Vano, Samanta Zutta
La lettura di poesie tratte dal libro “Il mestiere del dare”, da parte dell’autrice Cecilia Martino ha concluso la serata
Canto amazzone
Non voglio aspettarmi nulla
da me, dalla vita, da chi amo
voglio solo stare dentro alla più gioiosa
delle passioni sperimentabili
godere della bellezza di una fusione
che parte dall’anima e arriva nel corpo
per poi sfidare tutti i livelli possibili
di aderenza al divino,
dakini che danza per il piacere di farlo
strumento di un potere infinitamente più grande
di una seduzione che non conosce vincoli
perché occhieggia a quello spirito carnale che è dappertutto
perché il piacere che provo a darmi
è direttamente proporzionale alla libertà
che accompagna la mia unione amorosa.
In questa sorta di consacrazione universale
c’è qualcosa di irreversibile.
È la scelta urgente di una libertà più grande
di un amore più grande
di una bellezza più grande
di un dolore più grande
di una gioia più grande
di una solitudine più grande
di un’abbondanza più grande, definitiva.
Non posso farne più a meno.
Come il fiore che non può scegliere
se profumare o no. Succede e basta.
Il futuro è un corpo che ride.
È un corpo che fa l’amore.
Il mio di futuro è un corpo libero di donna
che si sposa con l’anima del mondo
senza chiedere nulla in cambio.
Perché ha già tutto.
Perché è già tutto.